Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Brescia sentenza n. 247 del 2024

ECLI:IT:TARBS:2024:247SENT

Massima

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Il mancato pagamento del canone per l'occupazione di suolo pubblico relativo a impianti pubblicitari, accertato a carico del richiedente, legittima il diniego dell'autorizzazione all'installazione o al rinnovo di tali impianti, in applicazione delle disposizioni regolamentari comunali che prevedono misure preventive per il contrasto dell'evasione dei tributi locali. Il principio di diritto è che il Comune può legittimamente subordinare il rilascio o il rinnovo di autorizzazioni pubblicitarie all'assenza di una situazione debitoria pregressa del richiedente nei confronti dell'ente locale, al fine di incentivare il regolare adempimento degli obblighi tributari e contrastare l'evasione fiscale. Tale previsione regolamentare, volta a tutelare le entrate comunali, si pone in linea con il principio di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa di cui all'art. 97 Cost. e non determina una illegittima compressione del diritto di iniziativa economica privata, in quanto il diniego dell'autorizzazione pubblicitaria rappresenta una conseguenza proporzionata e ragionevole dell'inadempimento dell'obbligo di versamento del canone dovuto, senza precludere in assoluto l'esercizio dell'attività imprenditoriale. Inoltre, il mancato pagamento del canone per l'occupazione di suolo pubblico, accertato a carico del richiedente, integra una situazione di fatto ostativa al rilascio o al rinnovo dell'autorizzazione, in quanto l'occupazione abusiva del suolo pubblico è incompatibile con il legittimo esercizio dell'attività pubblicitaria, la quale presuppone il regolare assolvimento degli oneri dovuti all'ente locale. Pertanto, il Comune può legittimamente negare l'autorizzazione all'installazione o al rinnovo di impianti pubblicitari in presenza di una situazione debitoria pregressa del richiedente, in applicazione di specifiche previsioni regolamentari volte a contrastare l'evasione fiscale e a tutelare le entrate comunali, senza che ciò determini una illegittima compressione del diritto di iniziativa economica privata, in quanto il diniego rappresenta una conseguenza proporzionata e ragionevole dell'inadempimento dell'obbligo di versamento del canone dovuto.

Sentenza completa

Pubblicato il 26/03/2024

N. 00247/2024 REG.PROV.COLL.

N. 00042/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

sezione staccata di Brescia (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 42 del 2022, proposto da
Media&Spazi s.r.l.s. in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Brescia, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso gli uffici dell’Avvocatura Comunale in Brescia, Corsetto Sant'Agata, 11/B;

per l'annullamento

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