Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9678 del 5 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:9678PEN

Massima

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La minaccia condizionata non è punibile ai sensi dell'art. 612 c.p. se l'agente agisce al solo scopo di prevenire un'azione illecita del soggetto passivo, rappresentandogli quale reazione deriverebbe dalla prosecuzione del suo comportamento, senza l'intento di limitarne la libertà morale, purché sussista un rapporto di proporzionalità tra la condotta illecita del soggetto passivo e la reazione prospettata, strettamente funzionale alla dissuasione della controparte dal proprio atteggiamento. Tuttavia, tale presupposto di proporzionalità deve ritenersi assente quando la minaccia posta in essere dall'agente, consistente nell'impugnare un'arma e pronunciare espressioni intimidatorie, risulti manifestamente sproporzionata rispetto alla condotta, di modesto contenuto offensivo, del soggetto passivo, consistita nel posizionare il proprio veicolo in modo da ostruire temporaneamente l'accesso al garage-taverna dell'imputato. Inoltre, il giudice di merito può legittimamente ritenere non attendibile la versione dei fatti fornita dall'imputato, in presenza di elementi probatori che ne contrastino la ricostruzione, senza che ciò integri un vizio di travisamento della prova, censurabile in sede di legittimità, ove tale valutazione non risulti manifestamente illogica o priva di adeguata motivazione. Infine, la mera rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione impugnata, sulla base di nuovi e diversi parametri di ricostruzione e valutazione, non è ammissibile in sede di giudizio di cassazione, essendo precluso al giudice di legittimità sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo che non emerga la sussistenza di ragionevoli dubbi sulla logicità e congruità della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. GUARDIANO A. - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza pronunciata dalla corte di appello di Ancona il 29.10.2013;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. ((omissis));

udito il pubblico ministero nella persona del sostituto procuratore generale dott. CESQUI Elisabetta, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito per il (OMISSIS), il difensore di fiducia, avv. (OMISSIS), che ha…

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