La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: Quando un immobile è stato costruito in base a un titolo edilizio successivamente annullato in sede giurisdizionale, l'amministrazione comunale è tenuta ad applicare il regime sanzionatorio previsto dall'art. 85 del LROG (legge urbanistica provinciale), richiedendo il pagamento di una sanzione pecuniaria quale condizione per il rilascio della concessione edilizia in sanatoria, indipendentemente dal fatto che i lavori siano stati eseguiti in conformità al titolo originariamente rilasciato. Tale regime sanzionatorio trova applicazione anche nei casi in cui il titolo edilizio sia stato annullato per vizi formali o sostanziali, non essendo possibile differenziare la posizione di chi ha realizzato l'opera in base a un titolo poi annullato da quella di chi abbia costruito senza alcuna autorizzazione. L'amministrazione, pertanto, non può esimersi dall'applicare la sanzione pecuniaria prevista dall'art. 85 del LROG, non essendo tale previsione in contrasto con i principi di efficienza, economicità e proporzionalità dell'azione amministrativa, in quanto la sanzione rappresenta la condizione necessaria per il rilascio della concessione in sanatoria, evitando così la demolizione dell'opera realizzata.