Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14821 del 10 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:14821PEN

Massima

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Il ricorso proposto dal difensore del terzo interessato avverso il decreto di confisca emesso in sede di misure di prevenzione, senza il possesso di procura speciale ai sensi dell'art. 100 c.p.p., è inammissibile, non trovando applicazione in tal caso la disposizione di cui all'art. 182 c.p.p., comma 2, per la regolarizzazione del difetto di rappresentanza. La Corte di Cassazione, rilevando la causa di inammissibilità, condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della cassa delle ammende. Il principio di diritto affermato dalle Sezioni Unite, cui il Collegio aderisce, è che il ricorso proposto dal difensore del terzo interessato senza procura speciale è inammissibile, non essendo applicabile la disposizione di cui all'art. 182 c.p.p., comma 2, in materia di misure di prevenzione, in quanto l'istituto della regolarizzazione del difetto di rappresentanza non trova applicazione in tale ambito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 2/2013 CORTE APPELLO di ANCONA, del 21/05/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELLO MAGI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ANIELLO Roberto che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

IN FATTO E IN DIRITTO

1. In data 21 maggio 2013 la Corte di Appello di Ancona ha rigettato l'appello proposto da (OMISSIS) - terza intestataria - avverso la confisca di un bene i…

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