Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23907 del 19 giugno 2007

ECLI:IT:CASS:2007:23907PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'adempimento dei propri doveri istituzionali, si riferisce in un discorso pubblico a un procedimento penale a carico di un proprio sottoposto, senza attribuirgli una specifica responsabilità e senza venir meno al principio di presunzione di innocenza, non commette il reato di diffamazione, in quanto tale condotta rientra nell'esercizio del suo dovere di vigilanza e formazione del personale, purché il riferimento al procedimento penale sia funzionale a un discorso più ampio sulla correttezza dei comportamenti dei dipendenti, anche nella vita privata. L'eventuale omissione di precisare che il sottoposto è innocente fino a sentenza definitiva di condanna, al più, può integrare un eccesso colposo nell'adempimento del dovere, ma non il delitto di diffamazione, in assenza di una specifica attribuzione di responsabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. CHIEFFI Severo - Consigliere

Dott. MOCALI Piero - Consigliere

Dott. GRANERO Francantonio - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) ZE. MI. , N. IL (OMESSO);

contro

2) AL. FA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 23/10/2006 GUP PRESSO TRIB. MILITARE di TORINO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. PIRACCINI PAOLA;

Rilevato che il Procuratore Generale Militare nella persona del Cons. Dr. Gentile, chiedeva l'annullamento con rinvio;

Rilevato che il …

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