Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31596 del 21 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:31596PEN

Massima

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Il diritto di critica, quale causa di giustificazione prevista dall'art. 51 c.p., trova applicazione solo quando le espressioni utilizzate, pur essendo aspre e polemiche, si mantengono entro i limiti della continenza e della pertinenza rispetto all'oggetto della critica, senza travalicare in offese gratuite e lesive della reputazione altrui. Pertanto, l'esimente del diritto di critica non opera quando le espressioni impiegate, come l'attribuzione di qualifiche offensive o l'imputazione di condotte disoneste, eccedono la continenza e la pertinenza della critica, configurando il reato di ingiuria. Inoltre, la valutazione circa la sussistenza o meno della scriminante del diritto di critica deve essere effettuata caso per caso, tenendo conto del contesto in cui le espressioni sono state utilizzate e del loro tenore complessivo, senza che sia possibile un automatico raffronto con altri casi ritenuti analoghi, in assenza di una puntuale comparazione del contenuto delle dichiarazioni contestate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. MORELLI Mario Rosar - rel. Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 157/2012 TRIB.SEZ.DIST. di ASSISI, del 10/01/2013;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/01/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCA MORELLI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Loy Francesca che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
Udito il difensore Avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata, il Tribunale di Perugia - s…

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