L'art. 449 nuovo cod. proc. pen., in caso di giudizio direttissimo legato al presupposto dell'avvenuto arresto in flagranza, contempla due alternative: la prima, che l'imputato sia presentato, per la convalida dell'arresto ed il successivo giudizio, direttamente al giudice del dibattimento (comma primo); la seconda che, a seguito dell'ordinaria convalida pronunciata dal G.I.P., l'imputato venga presentato dal P.M. al giudice del dibattimento entro 15 giorni dall'arresto (comma quarto). Nel primo caso il giudizio di convalida è riservato al controllo dello stesso giudice del dibattimento; nel secondo, invece, il controllo sulla legittimità dell'arresto e della convalida è compito esclusivo del G.I.P., mentre al giudice del dibattimento spetta solo di verificare che l'arresto in flagranza sia stato convalidato e che la presentazione dell'imputato all'udienza sia avvenuta non oltre il quindicesimo giorno dall'arresto. (Nella specie, relativa a rigetto di ricorso la S.C. ha ritenuto che, ricorrendo la seconda delle alternative indicate, rettamente il giudice del dibattimento aveva osservato che suo compito era quello di accertare l'esistenza della convalida e non di sindacare nel merito il relativo operato del G.I.P.).