Cassazione penale Sez. II sentenza n. 41501 del 8 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:41501PEN

Massima

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Il danneggiamento di beni pubblici, anche se di modesta entità, integra un reato perseguibile penalmente, la cui responsabilità può essere accertata sulla base di prove testimoniali, senza che sia necessaria la diretta osservazione del fatto da parte dei testi. I giudici di merito, nel valutare la prova, godono di ampia discrezionalità, il cui apprezzamento è insindacabile in sede di legittimità, purché la motivazione sia adeguata e logica. L'irrilevanza del fatto, quale causa di esclusione della punibilità, non può essere dedotta per la prima volta in sede di legittimità, essendo necessario che sia stata previamente eccepita nei gradi di merito. La condanna alle spese processuali e al pagamento di una somma a favore della cassa delle ammende è conseguenza della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, qualora emergano profili di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. GALLO Domenico - rel. Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato in (OMISSIS);

avverso la sentenza 16/10/2012 della Corte d'appello di Brescia, 1 Sezione penale;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Domenico Gallo;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, dott. DELEHAYE Enrico che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza in data 16/10/2012, l…

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