Il provvedimento di archiviazione emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari all'esito dell'udienza camerale, in seguito all'entrata in vigore della L. 23 giugno 2017, n. 103, non è più ricorribile per cassazione, ma è reclamabile dinanzi al Tribunale in composizione monocratica ai sensi dell'art. 410-bis c.p.p., esclusivamente nei casi di mancato rispetto delle regole poste a garanzia del contraddittorio formale. Il reclamo è ammissibile soltanto per i vizi di nullità previsti dai commi 1 e 2 del citato art. 410-bis, riferiti rispettivamente al decreto di archiviazione e all'ordinanza di archiviazione, quest'ultima ipotesi essendo limitata ai soli casi di violazione del contraddittorio formale di cui all'art. 127, comma 5, c.p.p. Pertanto, il ricorso per cassazione proposto avverso il provvedimento di archiviazione deve essere riqualificato come reclamo e trasmesso al Tribunale competente per la relativa valutazione di tempestività ed eventuale decisione nel merito, in applicazione del principio di conservazione degli atti giuridici e del favor impugnationis che caratterizza il processo penale.