Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 2588 del 26 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:2588PEN

Massima

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Il possesso di un bene sottratto, rinvenuto nella disponibilità dell'imputato, costituisce prova sufficiente per la condanna per il reato di furto, salvo che l'imputato non fornisca una plausibile spiegazione alternativa che escluda la sua responsabilità. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione della prova, purché la motivazione sia logica e coerente, senza che il giudice di legittimità possa sindacare tale apprezzamento se non in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza. La mera prospettazione di ipotesi alternative, non sorrette da elementi di prova, non è sufficiente a inficiare la valutazione probatoria operata dal giudice di merito, il quale è tenuto a considerare l'insieme degli elementi acquisiti e a fornire una motivazione adeguata e coerente. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione è che il possesso del bene sottratto, in assenza di plausibili spiegazioni alternative, costituisce prova sufficiente per la condanna per il reato di furto, senza che il giudice di legittimità possa sindacare la valutazione probatoria del giudice di merito se non in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARZANO Francesco - Presidente

Dott. BRUSCO Carlo G. - rel. Consigliere

Dott. MAISANO Giulio - Consigliere

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) QE. ME. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3236/2008 CORTE APPELLO di FIRENZE, del 18/12/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/12/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'AMBROSIO Vito che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

La Corte:

OSSERVA

1) …

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