Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10513 del 12 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:10513PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato non può essere affermato sulla base di elementi di prova frammentari e contraddittori, ma richiede una valutazione complessiva e logicamente coerente di tutte le risultanze istruttorie. Il giudice di merito, nel valutare la posizione di un concorrente morale, deve tenere conto delle eventuali incongruenze e divergenze nelle dichiarazioni dei coimputati, nonché dell'assenza di elementi che dimostrino un contributo attivo e consapevole del concorrente nella fase preparatoria e realizzativa del reato. Ove tali elementi non emergano in modo univoco e concludente, il giudice è legittimato a escludere la responsabilità penale del concorrente morale, anche in presenza di condotte meramente conniventi o di mera conoscenza dei fatti, in applicazione del principio di tassatività e determinatezza della fattispecie concorsuale. La motivazione della sentenza che esclude la responsabilità penale del concorrente morale, se logicamente coerente e sorretta da adeguati elementi probatori, è incensurabile in sede di legittimità, non essendo il controllo di cassazione diretto a sindacare direttamente la valutazione dei fatti compiuta dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. CASUCCI Giulian - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. GALLO Domenic - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso la Corte di appello di Venezia;

avverso la sentenza emessa il 10 aprile 2014 dalla Corte di appello di Venezia nei confronti di:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. ((omissis));

udita la requisitoria del pubblico ministero, sost. proc. gen. dott. GALLI Massimo, che ha chiesto l'annullamento con rinvio.

osserva:

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