Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1108 del 9 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:1108PEN

Massima

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Il linguaggio volgare e offensivo, pur essendo socialmente deprecabile, non integra necessariamente il reato di ingiuria se, sulla base di una valutazione complessiva del contesto fattuale, risulta che le espressioni impiegate non fossero dirette a ledere intenzionalmente l'onore o la reputazione della persona offesa. Il giudice di merito, attraverso un'analisi congrua delle risultanze processuali, può ritenere che le parole utilizzate, per quanto volgari, non abbiano avuto la finalità di offendere, non essendo quindi integrati gli elementi costitutivi del reato di ingiuria. Tale valutazione, se adeguatamente motivata, non è censurabile in sede di legittimità, essendo preclusa a questa Corte una rivalutazione del merito della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone;

nel procedimento nei confronti di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 19/9/2011 del Giudice di Pace di Frosinone;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. RIELLO Luigi, che ha concluso per l'annullamento con rinvio d…

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