Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9293 del 2 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:9293PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la credibilità della persona offesa e la ricostruzione dei fatti operata dai giudici di merito, non può sostituire la propria valutazione di fatto a quella compiuta dai giudici di primo e secondo grado, i quali hanno il potere di apprezzare liberamente la prova, salvo il rispetto dei canoni di logicità e coerenza della motivazione. Pertanto, la sentenza di condanna è legittima quando la valutazione della credibilità della persona offesa e la ricostruzione dei fatti operata dai giudici di merito risulti adeguatamente motivata, anche in presenza di elementi di segno contrario, purché questi ultimi siano stati debitamente esaminati e ritenuti non decisivi ai fini della decisione. Il giudice di legittimità, infatti, non può sindacare le valutazioni di fatto compiute dai giudici di merito, se non per vizi di illogicità o contraddittorietà della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MI. CO. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 18/02/2008 TRIBUNALE di CATANIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROTELLA MARIO;

udite le conclusioni di rigetto del S.P.G. Dott. ((omissis));

udito il difensore avv. Cali'.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1 - Mi. Da. ricorre contro sentenza del Tribunale d…

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