Il Comune di Venezia è legittimato a negare la proroga del permesso di costruire quando il richiedente non dimostri la titolarità esclusiva del diritto reale sull'immobile oggetto dell'intervento edilizio. Infatti, in caso di comproprietà, l'amministrazione è tenuta a verificare il consenso di tutti i comproprietari, non essendo sufficiente la sola richiesta di uno di essi. Pertanto, il diniego di proroga è legittimo qualora il richiedente non comprovi la disponibilità integrale dell'area, indipendentemente dalla motivazione relativa alla mancata comunicazione del direttore dei lavori. Il principio di diritto è che il titolo abilitativo edilizio può essere rilasciato o prorogato solo in favore del soggetto che dimostri la titolarità esclusiva del diritto reale sull'immobile oggetto dell'intervento, non essendo sufficiente la mera comproprietà, salvo il caso in cui sia comprovata l'esistenza di un pactum fiduciae tra i comproprietari. L'amministrazione ha pertanto l'onere di verificare la legittimazione del richiedente, accertando che egli abbia un titolo idoneo di godimento sull'immobile, con il consenso, anche tacito, degli altri eventuali comproprietari. Il mancato riscontro di tale legittimazione legittima il diniego del titolo edilizio o della sua proroga.