Cassazione penale Sez. III sentenza n. 14945 del 1 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:14945PEN

Massima

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Il giudice penale, nel valutare la sussistenza o meno della liceità di un intervento edilizio, deve verificarne la conformità a tutti i parametri di legalità fissati dalla legge, dai regolamenti edilizi, dagli strumenti urbanistici e dalla concessione edificatoria, senza limitarsi alla mera esistenza ontologica dell'atto o provvedimento amministrativo. Anche nei casi in cui, nella fattispecie di reato, sia previsto un atto amministrativo ovvero l'autorizzazione del comportamento del privato da parte di un organo pubblico, il giudice penale ha l'obbligo di sindacare in via incidentale l'eventuale illegittimità dell'atto amministrativo, trattandosi di un provvedimento che costituisce il presupposto dell'illecito penale, senza necessità di procedere alla disapplicazione del medesimo. Pertanto, il rilascio di una DIA in sanatoria non preclude l'esercizio delle competenze del giudice ordinario, il quale deve verificare la conformità dell'intervento edilizio alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione sia in quello della richiesta, al fine di accertare l'esistenza o meno dell'antigiuridicità sostanziale del fatto reato. Qualora l'intervento edilizio risulti non assentibile mediante una semplice DIA, ma necessiti del permesso di costruire, il giudice penale deve procedere alla corretta qualificazione giuridica del fatto, anche in assenza di impugnazione da parte del pubblico ministero, senza incorrere nel divieto di "reformatio in peius", in quanto ciò non comporta alcuna modifica del trattamento sanzionatorio. In tal caso, la mancanza di un permesso di costruire per lavori che non potevano essere assentiti tramite una mera DIA, rende penalmente rilevante il fatto accertato ai sensi dell'art. 44, lett. b) del D.P.R. n. 380/2001, a nulla rilevando la illegittima concessione di una DIA in sanatoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. DI NICOLA Vito - rel. Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 15/11/2012 del Tribunale di Avellino;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. MAZZOTTA Gabriele che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Avellino, in composizione monocratica, condannava, con sentenza emessa…

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