Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30518 del 15 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:30518PEN

Massima

La condanna penale per i reati di violazione di domicilio e danneggiamento può essere legittimamente pronunciata sulla base delle dichiarazioni della persona offesa e del verbalizzante, senza che sia necessario dare rilievo a testimonianze che non riguardano direttamente i fatti contestati. La valutazione della capacità di intendere e di volere dell'imputato rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il cui apprezzamento non può essere sindacato in sede di legittimità se non in presenza di vizi logici o giuridici specificamente dedotti. Il ricorso per cassazione che si limiti a prospettare una diversa valutazione delle prove o a contestare genericamente la motivazione della sentenza, senza indicare precisi errori di diritto, è inammissibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1900/2011 CORTE APPELLO di PALERMO, del 04/05/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/06/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO PAOLO GIOVANNI;

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, Dott. ((omissis)), ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) propone rico…

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