Il sequestro preventivo di beni, in particolare di quote societarie, è legittimo quando sussistono gravi indizi di reato e concreto pericolo di reiterazione di condotte illecite della stessa natura di quelle per cui si procede. Il fumus del reato può essere desunto da elementi quali: la presenza di ingenti quantità di materiale non conforme alla normativa, le risultanze di intercettazioni ambientali, le analisi tecniche sul materiale sequestrato, nonché la sistematicità e le modalità fraudolente dell'attività illecita accertata. Il periculum in mora sussiste anche quando gli indagati mantengono il controllo totalitario della società, in quanto l'amministratore giudiziario nominato non può esercitare un controllo costante e impedire l'utilizzo fraudolento del patrimonio aziendale per ulteriori condotte illecite. Il sequestro può pertanto estendersi all'intera compagine societaria, senza violare il principio di proporzionalità, quando l'ente non svolge altre attività oltre quella oggetto di contestazione.