La legittimazione ad agire nel giudizio amministrativo di annullamento non si radica automaticamente sulla mera vicinitas tra l'attività economica del ricorrente e quella del controinteressato, ma richiede la prova concreta di un effettivo pregiudizio alla sfera giuridica del ricorrente, derivante dall'esercizio dell'attività autorizzata, tale da determinare una lesione attuale, diretta e qualificata del suo interesse commerciale. Il mero interesse alla buona amministrazione e all'ordinato assetto del territorio non costituisce posizione soggettiva legittimante il singolo cittadino all'impugnazione, in assenza di espressa previsione normativa. La diversità di situazioni giuridiche tra il ricorrente e il controinteressato, derivanti da pregressi giudizi amministrativi, non incide sulla legittimazione ad agire, che deve essere autonomamente verificata in relazione alle condizioni dell'azione, ossia la titolarità di una posizione giuridica qualificata, l'interesse ad agire e la legittimazione ad causam.