Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28020 del 26 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:28020PEN

Massima

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Il reato di falsa dichiarazione a pubblico ufficiale in ordine a qualità personali proprie, di cui all'art. 495 c.p., comma 1 e comma 3, n. 2, sussiste quando l'imputato, in sede di interrogatorio o in altro atto pubblico, rende consapevolmente dichiarazioni non veritiere in relazione ai propri precedenti penali, essendo tali precedenti da considerarsi elementi identificativi della persona ai sensi dell'art. 21 disp. att. c.p.p. e non rientrando, pertanto, nell'ambito di applicazione dell'art. 64, comma 3, c.p.p. che prevede l'obbligo di avviso della facoltà di non rispondere. Il dolo del reato è integrato dalla coscienza e volontà dell'imputato di alterare una qualità della propria persona, come lo stato di incensuratezza, in una dichiarazione resa ad un pubblico ufficiale in un atto pubblico o destinata ad essere riprodotta in un atto pubblico. La mancata indicazione della risposta dell'imputato alla domanda concernente le condanne riportate all'estero o nel territorio nazionale, così come l'erronea risposta data alla domanda relativa ad altri processi subiti, non escludono la sussistenza del reato, in quanto tali dichiarazioni attengono agli elementi identificativi della persona e non richiedono l'avviso della facoltà di non rispondere previsto dall'art. 64, comma 3, c.p.p. La motivazione della sentenza di condanna è adeguata a dimostrare in diritto ed in fatto l'infondatezza delle deduzioni difensive relative alla pretesa insussistenza del fatto contestato e alla violazione dell'art. 64, comma 3, c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 29/2012 CORTE APPELLO di MILANO, del 09/05/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/03/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ANIELLO Roberto che ha concluso per l'annullamento senza rinvio perche' il fatto non sussiste.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza in data 9.5.201…

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