Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condotta di coloro che, nell'ambito di una manifestazione non autorizzata, si pongono alla guida dei manifestanti, utilizzando megafoni per incitare a vincere la resistenza delle forze dell'ordine e ad occupare luoghi pubblici, con lancio di fumogeni e petardi, integra i reati di violenza, resistenza e istigazione a delinquere, configurando una responsabilità penale individuale e concorsuale, anche a titolo morale, in relazione all'azione violenta e di contrapposizione alle forze dell'ordine, posta in essere nel contesto della manifestazione. Tali condotte, caratterizzate da un concreto pericolo di commissione di delitti, sono punibili anche qualora non si sia effettivamente realizzata l'occupazione dei luoghi oggetto di istigazione, essendo sufficiente l'azione di incitamento pubblicamente posta in essere. La pena deve essere commisurata tenendo conto del contesto organizzato e della gravità della condotta, pur potendosi applicare il minimo edittale in relazione a circostanze attenuanti.