Il Ministero della Giustizia è tenuto a dare esecuzione, entro il termine di sessanta giorni dalla comunicazione o notificazione della sentenza, al decreto giurisdizionale passato in giudicato che ha condannato l'amministrazione al pagamento di una somma di denaro a titolo di equa riparazione per l'irragionevole durata di un processo, ai sensi della legge n. 89/2001 (c.d. legge Pinto). In caso di ulteriore inottemperanza, il giudice amministrativo può nominare un commissario ad acta, individuato tra i dirigenti amministrativi dell'amministrazione soccombente, al fine di provvedere al pagamento della somma dovuta, senza che al commissario spetti alcun compenso aggiuntivo. Le spese di giudizio successive al decreto azionato, relative alla pubblicazione, notifica e atti accessori della sentenza di ottemperanza, sono poste a carico dell'amministrazione inadempiente, mentre non sono dovute le spese non funzionali all'introduzione del giudizio di ottemperanza, come quelle di precetto o relative a procedure esecutive risultate infruttuose. La liquidazione delle spese processuali deve avvenire nel rispetto dei parametri forensi di cui al D.M. n. 55/2014, senza riconoscere le maggiorazioni per la serialità e complessità della lite, in quanto elementi non ricorrenti nel caso di specie.