Tribunale Amministrativo Regionale Toscana - Firenze sentenza n. 1183 del 2018

ECLI:IT:TARTOS:2018:1183SENT

Massima

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La presentazione di un'istanza di sanatoria di abusi edilizi produce un automatico effetto caducante sull'ordinanza di demolizione delle opere abusive eventualmente già adottata, ovvero ne inibisce l'adozione a pena di illegittimità della sanzione demolitoria pronunciata in pendenza della sanatoria. Pertanto, il Comune non può ordinare la demolizione di opere edilizie abusive prima di aver definito il procedimento di sanatoria richiesto dal privato, in quanto ciò determinerebbe l'illegittimità del provvedimento demolitorio. L'amministrazione comunale è tenuta a sospendere ogni iniziativa sanzionatoria fino alla conclusione del procedimento di accertamento di conformità, essendo tale istanza idonea a paralizzare l'esercizio del potere di demolizione. Inoltre, la sospensione dei lavori disposta dal Comune in caso di constatata inosservanza di norme di legge o di regolamento, ovvero delle prescrizioni degli strumenti urbanistici, risulta conforme alle previsioni di legge, non potendo configurare un onere indebitamente posto a carico dell'interessato, in quanto la presentazione dell'istanza di sanatoria si rende necessaria per superare il conclamato carattere abusivo delle opere, che ne avrebbe altrimenti giustificato la demolizione. Pertanto, il Comune non può essere ritenuto responsabile per i danni derivanti dalla sospensione dei lavori e dall'attivazione del procedimento di sanatoria, in quanto tali iniziative risultano pienamente legittime.

Sentenza completa

Pubblicato il 14/09/2018

N. 01183/2018 REG.PROV.COLL.

N. 02182/2004 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2182 del 2004, proposto da
((omissis)), rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio del secondo in Firenze, via della Condotta 6;

contro

Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Siena, in persona del Soprintendente
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato, presso la cui sede è domiciliata per legge in Firenze, via degli Arazzieri 4;
Comune di Monte Argentario, non costituito in giudizio;

per l'annullamento

1) del provvedimento n. 42/04 del C…

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