Il termine perentorio di sessanta giorni previsto dall'art. 29 del codice del processo amministrativo per l'impugnazione di un provvedimento amministrativo deve essere rispettato a pena di irricevibilità del ricorso. Tale termine, che decorre dalla data di notifica del provvedimento, non può essere superato nemmeno tenendo conto del periodo di sospensione feriale, in quanto il suo mancato rispetto comporta l'inammissibilità del gravame proposto. Ciò in ragione dell'esigenza di certezza e celerità dei tempi processuali, che impone il rispetto di scadenze temporali tassative per l'esercizio del diritto di azione. Nonostante la particolarità della vicenda che ha coinvolto il ricorrente, il Tribunale Amministrativo Regionale ritiene che non sussistano sufficienti motivi per derogare al principio di irricevibilità del ricorso presentato oltre il termine perentorio, compensando tuttavia le spese di giudizio.