Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2696 del 21 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:2696PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di reati di criminalità organizzata, la circostanza aggravante di cui all'art. 7 D.L. 13 maggio 1991, n. 152, convertito nella L. n. 203 del 1991, può qualificare anche la condotta di chi, senza essere organicamente inserito in un'associazione mafiosa, offra un contributo al perseguimento dei suoi fini, a condizione che tale comportamento risulti assistito, sulla base di idonei dati indiziari o sintomatici, da una cosciente ed univoca finalizzazione agevolatrice del sodalizio criminale. (Fattispecie relativa ad una indebita locupletazione derivante da una serie di frodi informatiche commesse attraverso abusive ricariche di credito telefonico su elenchi di "sim cards", in cui la S.C. ha escluso la configurabilità dell'aggravante dell'agevolazione di un'associazione di stampo camorristico).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giaco - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli;

2) D'. Gi., nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza in data 13/05/2008 dal Tribunale di Napoli sezione riesame ai sensi dell'articolo 309 c.p.p., nel procedimento incidentale di riesame di ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere emessa il 23.4.2008 dal G.I.P. del Tribunale di Napoli nei confronti di: D'. Gi.;

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