Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36892 del 26 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:36892PEN

Massima

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La legittima difesa putativa non può essere riconosciuta quando la ricostruzione dei fatti, sulla base delle risultanze probatorie, non offre un principio di prova che l'imputato sia stato vittima di un'aggressione da parte della persona offesa, essendo invece plausibile che la colluttazione sia stata l'epilogo degenerativo di una vivace discussione tra le parti contendenti. In tali casi, il giudice di merito può legittimamente riconoscere all'imputato l'attenuante della provocazione, senza tuttavia ravvisare la scriminante della legittima difesa, in quanto la dinamica dei fatti non risulta logicamente incompatibile con l'esclusione di tale causa di giustificazione. Il giudice di legittimità, a sua volta, non è tenuto a stabilire se la decisione di merito proponga la migliore ricostruzione dei fatti, né deve condividerne la giustificazione, ma deve limitarsi a verificare se questa giustificazione sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto il 24.3.2007 da:

Avv. MENZIONE Ezio, difensore di:

SA. Ma., nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Firenze del 9 febbraio 2007;

Sentita la relazione del Consigliere Dott. BRUNO ((omissis))o.

Udite le conclusioni del Procuratore Generale in sede, in persona del Sostituto Dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento senza rinvio per essere l'imputato non punibile ai sens…

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