Cassazione penale Sez. V sentenza n. 49463 del 5 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:49463PEN

Massima

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Il metodo mafioso, ai fini dell'applicazione dell'art. 416-bis c.p., può essere integrato anche da organizzazioni criminali di matrice straniera, purché esse esercitino una effettiva carica intimidatrice sul territorio italiano, assoggettando e imponendo l'omertà in una indeterminata cerchia di soggetti, attraverso l'impiego della forza derivante dal vincolo associativo, a prescindere dal fatto che l'organizzazione abbia la sua genesi e la sua originaria operatività in un contesto geografico diverso da quello nazionale. Pertanto, laddove un'associazione di stampo mafioso, di matrice nigeriana, sia radicata sul territorio italiano, esercitando il proprio dominio criminale attraverso l'intimidazione, la violenza e l'assoggettamento della comunità di riferimento, anche mediante il coinvolgimento in attività illecite come il traffico di stupefacenti e i reati contro il patrimonio, essa può integrare il delitto di associazione di tipo mafioso, a prescindere dalla sua originaria costituzione e operatività in Nigeria. In tal caso, la valutazione della sussistenza del metodo mafioso deve essere condotta avendo riguardo alla capacità dell'organizzazione di proiettarsi verso l'esterno, al suo radicamento nel territorio e nella comunità in cui opera a fini di espansione, nonché all'assoggettamento e all'omertà che è stata in grado di determinare nella collettività insediata nell'area di operatività.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 8/03/2019 del Tribunale di Catania in funzione di riesame;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. B. Calaselice;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dr. Picardi A., che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO

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