Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22433 del 22 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:22433PEN

Massima

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Il giudizio sulla pericolosità sociale, rilevante ai fini dell'applicazione di una misura di sicurezza, costituisce compito esclusivo del giudice, il quale deve tenere conto non solo dei rilievi dei periti sulla personalità, sui problemi psichiatrici e sulla capacità criminale dell'imputato, ma anche degli altri parametri desumibili dall'art. 133 c.p., tra cui la gravità del reato commesso e la personalità del soggetto. Pertanto, il giudice può ritenere necessaria l'applicazione di una misura di sicurezza non detentiva, come la libertà vigilata, anche in presenza di un giudizio di non pericolosità espresso dal perito, qualora ritenga che la regolare sottoposizione dell'imputato alle terapie prescritte non possa essere affidata esclusivamente alla sua spontanea adesione, ma richieda un costante monitoraggio, in ragione della gravità del fatto commesso e della storia clinica del soggetto, caratterizzata da episodi di sospensione non autorizzata del trattamento farmacologico. La durata della misura di sicurezza non detentiva può essere fissata in un arco temporale congruo, anche superiore al limite minimo previsto per le misure detentive, tenuto conto della persistente pericolosità sociale dell'imputato. Tuttavia, il giudice deve valutare attentamente la condotta successiva al fatto, l'adesione spontanea alle cure e l'evoluzione positiva del quadro clinico, al fine di verificare se permangano le condizioni per il mantenimento della misura di sicurezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesco M. S - Presidente

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/09/2017 della CORTE ASSISE APPELLO di L'AQUILA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. DANIELE CAPPUCCIO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. ORSI LUIGI che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, (OMISSIS), del foro di Pescara, sostituto processuale come da nomina de…

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