Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 2903 del 2011

ECLI:IT:TARNA:2011:2903SENT

Massima

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Il rilascio del condono edilizio, precedentemente negato, determina la sopravvenuta carenza di interesse all'impugnazione degli atti di diniego, comportando l'improcedibilità del ricorso. Ciò in quanto, una volta ottenuto il provvedimento favorevole richiesto, viene meno l'utilità pratica dell'azione giudiziaria, non sussistendo più un concreto interesse del ricorrente alla decisione. Il principio di economia processuale e di ragionevole durata del processo impongono, in tali casi, di dichiarare l'improcedibilità del ricorso, compensando le spese di lite tra le parti, in considerazione della sopravvenuta definizione positiva della vicenda per il ricorrente. La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è quindi la seguente: Il rilascio del provvedimento favorevole richiesto, successivo all'impugnazione degli atti di diniego, determina la sopravvenuta carenza di interesse all'impugnazione, comportando l'improcedibilità del ricorso per difetto di utilità pratica della decisione, con compensazione delle spese di lite tra le parti. Tale principio si fonda sulla necessità di evitare un inutile dispendio di attività processuale, una volta che la situazione sostanziale dedotta in giudizio sia stata positivamente definita, in applicazione dei principi di economia processuale e di ragionevole durata del processo. La massima esprime in modo chiaro, astratto e conciso il principio di diritto fondamentale ricavabile dalla sentenza, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato e senza riferimenti al caso specifico.

Sentenza completa

N. 09565/1997
REG.RIC.

N. 02903/2011 REG.PROV.COLL.

N. 09565/1997 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9565 del 1997, proposto da:
Vaiana Nicolo', rappresentato e difeso dall'avv. Giuseppe Sartorio, con domicilio eletto presso Giuseppe Sartorio in Napoli, via Tasso, 169, come da procura a margine del ricorso;

contro

Comune di Napoli in persona del Sindaco pro tempore, autorizzato a stare in giudizio come da deliberazione della Giunta municipale n. 5066 del 13 novembre 1997, rappresentato e difeso dagli Avvocati Giuseppe Tarallo, Barbara Accattatis Chalons d’Oranges, Antonio Andreottola, Eleonora Carpentieri, Bruno Crimaldi, Annalisa Cuomo, Anna Ivana Furnari, Giacomo Pizza, Anna Pulcini, Bruno Ricci…

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