Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30911 del 19 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:30911PEN

Massima

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Il reato di ingiuria, essendo stato depenalizzato, non può più costituire oggetto di condanna penale, con conseguente annullamento senza rinvio della sentenza in tale parte. Quanto al reato residuo di minaccia, il giudice di merito è tenuto a rideterminare la pena, anche in sede di legittimità, quando la condanna sia stata pronunciata sulla base di una forbice edittale successivamente modificata in senso più favorevole all'imputato. La sentenza di condanna deve essere adeguatamente motivata in relazione a tutti gli elementi costitutivi del reato, senza poter fare affidamento su mere discrasie tra le dichiarazioni rese in sede di querela e quelle rese in dibattimento dalla persona offesa, in assenza di espressa autorizzazione delle parti all'utilizzo della querela anche ai fini della prova del fatto. Analogamente, il giudice non può trascurare elementi di prova decisivi, come le dichiarazioni di testimoni, senza adeguatamente motivare le ragioni per cui tali dichiarazioni sono state ritenute irrilevanti o non attendibili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS), il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/5/2014 del Tribunale di Udine;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PISTORELLI Luca;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata il Tribunale…

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