Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25084 del 16 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:25084PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel confermare la condanna per furto aggravato, afferma che la prova della responsabilità penale dell'imputato può essere raggiunta sulla base di una pluralità di elementi indizianti convergenti, anche in assenza di un alibi, purché tali elementi siano logicamente e razionalmente idonei a identificare l'autore del reato. In particolare, la presenza dell'imputato nel luogo del fatto, unitamente alla sua estraneità al contesto in cui il furto è avvenuto e all'allontanamento successivo dal medesimo luogo, costituiscono indizi gravi, precisi e concordanti, autonomamente sufficienti a fondare il convincimento della sua colpevolezza, senza necessità di ulteriori riscontri probatori. Il giudice di legittimità, pertanto, afferma il principio secondo cui la prova della responsabilità penale può essere raggiunta sulla base di una valutazione complessiva degli elementi indiziari, anche in assenza di prove dirette, purché tali elementi siano logicamente e razionalmente idonei a identificare l'autore del reato, in applicazione del canone di libera valutazione della prova e di ragionevole apprezzamento degli elementi di fatto, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza e del diritto di difesa dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS), il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 4/5/2015 della Corte d'appello di Lecce sez. dist. di Taranto;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PISTORELLI Luca;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ORSI Luigi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte d'appello di Lecce…

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