La convenzione urbanistica stipulata nell'ambito di un Programma Integrato di Intervento (P.I.I.) costituisce un valido strumento per regolare i rapporti tra il Comune e il soggetto attuatore, in cui possono essere legittimamente previste, in luogo della cessione di aree per standard urbanistici, la realizzazione di opere di urbanizzazione primaria e di standard qualitativo a scomputo degli oneri di urbanizzazione. Tali previsioni convenzionali trovano fondamento normativo nell'art. 90 della L.R. n. 12/2005 e non configurano una indebita imposizione di prestazioni patrimoniali al soggetto attuatore, il quale ha liberamente accettato gli oneri previsti dalla convenzione in cambio dei vantaggi urbanistici ed economici derivanti dall'approvazione del P.I.I. in variante al PRG. Pertanto, il soggetto attuatore che, dopo aver ottenuto i benefici derivanti dalla variante urbanistica, non adempia agli obblighi convenzionalmente assunti, non può contestare la legittimità delle diffide e delle delibere comunali volte a garantire l'esecuzione delle opere previste, anche mediante l'escussione della fideiussione prestata a garanzia. L'Amministrazione comunale, in caso di inadempimento del soggetto attuatore, può legittimamente procedere all'esecuzione in danno delle opere di urbanizzazione e degli standard qualitativi, rivalendosi nei modi e nei termini di legge.