Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36547 del 12 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:36547PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice di legittimità non può sindacare nel merito la valutazione delle prove e la motivazione della sentenza impugnata, essendo precluso il riesame del fatto già accertato dai giudici di merito, salvo i casi tassativamente previsti dalla legge. Il ricorso per cassazione ex art. 625-bis c.p.p. è ammesso solo per errori di fatto, intesi come vizi della motivazione che la rendano apparente o perplessa, e non per una nuova valutazione delle risultanze probatorie o per la deduzione di motivi di ricorso già esaminati dalla Corte di cassazione. L'inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, in relazione alla natura delle questioni dedotte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ma. Gi. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte Suprema di Cassazione, emessa il 27.4.2009;

- letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

- udita la relazione del Cons. Dr. F. Ippolito;

- letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del sostituto procuratore generale, Dr. Iacoviello Francesco Mauro, che ha concluso per la declaratoria d'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FA…

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