Tribunale Amministrativo Regionale Puglia - Lecce sentenza n. 503 del 2014

ECLI:IT:TARLE:2014:503SENT

Massima

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L'autorità di pubblica sicurezza, nell'esercizio del potere discrezionale di rilascio e revoca delle licenze per il commercio di oggetti preziosi, può negare o revocare tali autorizzazioni non solo in presenza di condanne penali per i reati espressamente previsti dall'art. 11 del T.U.L.P.S., ma anche sulla base di una valutazione prognostica circa la pericolosità del titolare e il concreto pericolo di abuso del titolo autorizzatorio, desumibile da circostanze e fatti idonei a minare l'affidabilità e la credibilità del soggetto, quali il possesso ingiustificato di quantità rilevanti di preziosi, il riconoscimento di alcuni di essi come provento di furti, l'incapacità di fornire convincenti giustificazioni sulla provenienza della merce, l'estimazione goduta nella comunità e il tenore di vita, anche in assenza di condanne penali. Tale valutazione discrezionale dell'autorità amministrativa incontra il solo limite della disinformazione, illogicità e deviazione dal fine di legge.

Sentenza completa

N. 01108/2006
REG.RIC.

N. 00503/2014 REG.PROV.COLL.

N. 01108/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia

Lecce - Sezione Prima

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1108 del 2006, proposto da:
Ricci Rizzardo, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso Antonio P. Nichil in Lecce, viale Leopardi, 151;

contro

Ministero dell'Interno - Roma; Questore di Brindisi, rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Distrettuale Stato, domiciliata in Lecce, via F.Rubichi 23;

per l'annullamento,

previa sospensione dell'esecuzione, del decreto emanato il 25/3/2006 (notificato il 4/4/2006) con il quale il Questore della Provincia di Brindisi ha “revocato” al ricorrente la “licenza” per la vendita di prezi…

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