Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33041 del 6 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:33041PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione e il mantenimento di una misura cautelare personale, non può essere escluso o attenuato dal solo decorso del tempo o dall'osservanza delle prescrizioni imposte, dovendo invece valutarsi ulteriori elementi sintomatici di un effettivo mutamento della situazione di pericolosità originariamente accertata. La gravità delle modalità di commissione del fatto, la personalità dell'indagato e la sua incapacità di autocontrollo, costituiscono indici rilevanti ai fini della permanenza del pericolo di recidiva, che deve essere valutato in concreto e con riferimento all'attualità della situazione, senza che assumano rilievo, di per sé, la mancanza di precedenti penali, l'esistenza di un'occupazione lavorativa o l'assenza di ulteriori condotte illecite nel corso dell'esecuzione della misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 01/03/2017 del TRIB. LIBERTA' di VENEZIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANTONIO SETTEMBRE;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. LOY MARIA FRANCESCA che conclude per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale del riesame di Venezia ha rigettato l'appello proposto da (OMISSIS) avverso l'ordinanza del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rovigo, che aveva respinto la…

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