Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 20525 del 9 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:20525PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, in violazione dei doveri di ufficio, rivela notizie coperte da segreto a soggetto non legittimato a conoscerle, commette il reato di rivelazione di segreto di ufficio, anche qualora il destinatario della rivelazione fosse già a conoscenza di essere sottoposto ad indagini. Infatti, il segreto di ufficio riguarda non solo l'esistenza di un procedimento a carico dell'indagato, ma anche i relativi atti e le informazioni contenute nel registro informatico protetto, che non possono essere divulgati a soggetti non autorizzati, a prescindere dalla conoscenza già acquisita dall'indagato. Il pubblico ufficiale che rivela tali notizie coperte da segreto, anche su richiesta dell'indagato, viola i doveri di riservatezza e imparzialità inerenti al suo ufficio, essendo tenuto a mantenere il segreto sugli atti di indagine, a tutela del corretto svolgimento del procedimento penale. Pertanto, il reato sussiste sia nei confronti del pubblico ufficiale che effettua la rivelazione, sia nei confronti del soggetto che, pur essendo già a conoscenza di essere indagato, ne richiede e ottiene indebitamente la divulgazione. Le valutazioni in ordine alla concessione delle attenuanti generiche rientrano nell'ambito della discrezionalità del giudice di merito, non sindacabile in sede di legittimità, salvo vizi di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluig - rel. Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/12/2016 della CORTE APPELLO di GENOVA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DI STEFANO PIERLUIGI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. TAMPIERI LUCA, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
MOTIVI DELLA DECISIONE
La Corte di Appello di Genova con sentenza del 21 dicembre 2016 ha confermato la condanna di (OMISSIS) e (OMISSIS)…

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