Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23884 del 14 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:23884PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, qualificato come reato permanente, si consuma nel momento in cui cessa la condotta partecipativa, che deve essere accertata dal giudice della cognizione; tale accertamento, divenuto definitivo con la sentenza passata in giudicato, non può essere rimesso in discussione in sede esecutiva, neppure quando il "tempus commissi delicti" non sia precisamente indicato nell'imputazione. Pertanto, il giudice dell'esecuzione non può modificare la data di cessazione della permanenza del reato associativo, già accertata in sede di cognizione, al fine di applicare la disciplina sanzionatoria più favorevole al condannato, intervenuta successivamente alla consumazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. POSCIA Giorgio - Consigliere

Dott. CURAMI Micaela Serena - Relatore

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ra.Sa. nato a P il (Omissis)
avverso l'ordinanza del 12/09/2023 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA
udita la relazione svolta dal Consigliere MICAELA SERENA CURAMI;
lette le conclusioni del PG, Sa.Si., che ha chiesto la declaratoria di inammissibilità del ricorso
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, la Corte di appello di Reggio Calabria, in funzione di giudice dell'esecuzione, ha rigettato l'istanza con cui Ra.Sa. aveva chiesto rideterminarsi la pena inflittagli con sentenza della medesima Corte di appello, in data 0…

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