Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2165 del 17 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:2165PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto in un'associazione di tipo mafioso, anche attraverso l'intestazione fittizia di beni e società finalizzata ad eludere le misure di prevenzione patrimoniali, integra il reato di cui all'art. 416-bis c.p., a prescindere dalla sua partecipazione diretta ad attività delittuose di scopo del sodalizio, essendo sufficiente il suo ruolo apicale e il contributo al rafforzamento dell'associazione, anche attraverso condotte di reinvestimento del denaro illecitamente acquisito in attività imprenditoriali che forniscono una parvenza di legalità. La sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per tale reato può essere desunta da una pluralità di elementi probatori, quali le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, le intercettazioni di conversazioni che evidenziano il ruolo di vertice dell'indagato e il suo legame con i capi detenuti, nonché i provvedimenti di sorveglianza che ne attestano le frequentazioni con pregiudicati affiliati al clan. L'aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l'attività dell'associazione mafiosa sussiste anche quando l'intestazione fittizia sia dettata da un interesse personale dell'indagato, purché tale condotta sia comunque funzionale al rafforzamento del sodalizio criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. LIGNOLA F. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 167/2013 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 22/01/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FERDINANDO LIGNOLA;

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, Dr. ((omissis)), ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, (OMISSIS) era sottoposto alla misura della custodia cautelare …

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