Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 48268 del 17 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:48268PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria qualità e funzione, pone il privato in una condizione di soggezione e lo induce, per il timore di possibili conseguenze pregiudizievoli, a corrispondere una somma di denaro, realizza il reato di concussione, anche in assenza di un rapporto sinallagmatico paritario tra le parti e di una convergente manifestazione di volontà finalizzata al vantaggio del privato. Ciò in quanto la condotta del pubblico ufficiale, caratterizzata da comportamenti concludenti dal significato inequivoco, esprime una preminenza prevaricatrice che determina il privato ad aderire alla richiesta, anche implicita, di denaro, in una situazione di metus incidente sulla sua libertà volitiva, a prescindere dall'eventuale conseguimento di un beneficio da parte del privato. La chiamata in correità dell'imputato da parte del concorrente, unitamente agli altri elementi di prova, è sufficiente a fondare il giudizio di responsabilità anche in assenza di una diretta partecipazione dell'imputato alle dinamiche illecite. Il giudice, nel valutare la richiesta di patteggiamento, può disattenderla in ragione della gravità dei fatti e della personalità degli imputati, ritenendo la pena proposta inadeguata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio S. - Presidente

Dott. MILO Nicola - rel. Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TE. GI. N. IL (OMESSO);

2) BO. VI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3646/2005 CORTE APPELLO di FIRENZE, depositata il 01/12/2006;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/09/2009 la relazione latta dal Consigliere Dott. NICOLA MILO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Febbraro G., che ha concluso per il rigetto dei ricorsi;

uditi i difensori …

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