Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26627 del 7 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:26627PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Il giudice, nel valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve tenere conto di tutti gli elementi probatori acquisiti, senza limitarsi a singole conversazioni o episodi, ma considerando il complessivo quadro indiziario, anche in relazione a precedenti vicende giudiziarie che abbiano riguardato l'indagato. Ciò al fine di accertare il suo effettivo coinvolgimento nell'associazione criminale contestata, superando eventuali eccezioni di violazione del principio del "ne bis in idem" sulla base di una valutazione complessiva e non frammentaria del materiale probatorio. La valutazione del giudice deve altresì tenere conto della presunzione di adeguatezza e proporzionalità della misura cautelare, che può essere superata solo da specifici elementi di segno contrario emergenti dagli atti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO ((omissis)) del 13/05/2 -

Dott. SIOTTO ((omissis)) rel. Consigliere SENTE -

Dott. ROMBOLA' ((omissis)) N. 1 -

Dott. CAPOZZI ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. PIRACCINI ((omissis)) N. 2265/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FO. SA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 798/2010 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 04/08/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SIOTTO ((omissis));

lite le conclusioni del PG Dott. MONTAGNA Alfredo che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RILEVA

Fo.Sa. e' stato attinto da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 16/7/2010 dal…

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