Cassazione penale Sez. III sentenza n. 36000 del 21 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:36000PEN

Massima

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Il possesso e la cessione di modiche quantità di sostanze stupefacenti, anche se finalizzati all'uso personale o al consumo di gruppo, integrano il reato di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990, salvo che ricorrano i presupposti per l'applicazione della causa di non punibilità prevista dalla medesima disposizione. La valutazione della sussistenza di tali presupposti, così come l'accertamento della responsabilità penale, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità se sorretto da una motivazione logica e coerente, che escluda l'esistenza di vizi logici o contraddizioni manifeste. Il giudice di legittimità, infatti, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare la correttezza del percorso argomentativo seguito nella decisione impugnata. Pertanto, la mera prospettazione di una diversa ricostruzione dei fatti o di una diversa valutazione delle prove, rispetto a quella operata dal giudice di merito, non è sufficiente a integrare il vizio di motivazione denunciabile in cassazione. Inoltre, il trattamento sanzionatorio applicato dal giudice di merito, purché rientrante nei limiti edittali previsti dalla norma incriminatrice e adeguatamente motivato in relazione alle peculiarità del caso concreto, non è sindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogico o sproporzionato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/5/2015 della Corte di appello di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Mengoni Enrico;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto
Procuratore generale Filippi Paola, che ha concluso chiedendo dichiarare inammissibili i ricorsi;
udite le conclusioni del difensore dei ricorrenti, Avv. (OMISSIS), anche in sostituz…

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