Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16068 del 21 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:16068PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di diffamazione sussiste quando l'agente, con coscienza e volontà, attribuisce ad altri fatti lesivi della reputazione, anche se non necessariamente falsi, senza che ricorrano le condizioni di verità, continenza e interesse pubblico. La legittimazione attiva a proporre querela per il reato di diffamazione spetta non solo alle persone fisiche direttamente offese, ma anche alle persone giuridiche i cui interessi siano stati danneggiati dalle affermazioni diffamatorie, in quanto la reputazione di un soggetto giuridico è inscindibilmente connessa a quella dei suoi amministratori e rappresentanti. L'elemento soggettivo del reato di diffamazione è integrato dalla consapevolezza e volontà di attribuire fatti lesivi della reputazione altrui, senza che rilevi la sussistenza di un eventuale stato d'ira o di provocazione, quando le modalità e i tempi dell'azione diffamatoria dimostrino una lucida strategia di illecita concorrenza. L'istruttoria dibattimentale non deve essere riaperta quando gli elementi di prova acquisiti nel giudizio di merito siano sufficienti a fondare la decisione, senza che la riapertura dell'istruttoria possa incidere in modo decisivo sulla decisione stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BO. RE. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 13/2008 TRIBUNALE di CUNEO, del 25/09/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/01/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Izzo Gioacchino che ha concluso per il rigetto;

Udito il difensore Avv. Caputo Francesco.

FATTO E DIRITTO

<…
Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.