Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20949 del 20 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:20949PEN

Massima

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La remissione tacita di querela per reati di ingiuria e minaccia si configura solo in presenza di una condotta inequivoca della persona offesa che manifesti in modo chiaro e univoco la volontà di rinunciare all'esercizio dell'azione penale, senza che possa ritenersi sufficiente la semplice mancata comparizione all'udienza dibattimentale, anche se preceduta da un avvertimento sulle conseguenze di tale comportamento. Il giudice, pertanto, non può dichiarare l'estinzione del reato per remissione tacita di querela sulla base della sola assenza ingiustificata della persona offesa, essendo necessario accertare in concreto la volontà abdicativa della stessa, la quale non può essere desunta in via presuntiva dalla mera inerzia. La remissione tacita, infatti, richiede una manifestazione inequivoca di volontà, non potendo essere desunta da comportamenti ambigui o equivoci, dovendo essere interpretata restrittivamente in quanto derogatoria del principio di obbligatorietà dell'azione penale. Il giudice, pertanto, è tenuto a verificare in modo rigoroso la sussistenza di tutti i presupposti per la declaratoria di estinzione del reato per remissione tacita di querela, non potendo fondarsi su mere presunzioni o su comportamenti passivi o inerti della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. LIGNOLA F. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI ROMA;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 103/2012 GIUDICE DI PACE di CASSINO, del 08/01/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/02/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LIGNOLA FERDINANDO;

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, Dott. SCARDACCIONE Eduardo Vittorio, ha concluso chiedendo l'annullamento …

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