Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'ambito della propria discrezionalità in materia di pianificazione urbanistica, può legittimamente respingere l'osservazione di un privato proprietario volta a modificare la destinazione urbanistica di un'area classificata come "Unità territoriale V1 - Aree verdi urbane" nel Piano di Governo del Territorio comunale, in quanto tale qualificazione non richiede necessariamente che l'area possegga particolari connotati di rilevanza paesaggistico-ambientale o di pregio naturalistico, essendo sufficiente che si tratti di un'area verde privata compresa nell'ambito urbano o periurbano, caratterizzata dalla presenza di vegetazione spontanea o coltivata, e che svolga un rilevante ruolo paesaggistico ed ecologico per la strutturazione del territorio, nonché una funzione di decongestionamento della pressione provocata da fattori inquinanti, di regolatore del microclima e di concorso all'aumento della permeabilità del suolo, contribuendo in tal modo alla vivibilità delle realtà urbane. In tali casi, l'amministrazione comunale non è tenuta a fornire una motivazione analitica o dettagliata in ordine al rigetto dell'osservazione presentata dal privato, essendo sufficiente che le argomentazioni di quest'ultimo siano state esaminate e ritenute, secondo criteri non irragionevoli, in contrasto con gli interessi e le esigenze generali poste a base della formazione dello strumento urbanistico.