L'autorizzazione paesaggistica relativa a singoli interventi edilizi, ai sensi dell'art. 146 del d.lgs. n. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), ha una durata di cinque anni, scaduto il quale l'esecuzione dei progettati lavori deve essere sottoposta a nuova autorizzazione, a prescindere da eventuali sospensioni o impedimenti all'esecuzione dei lavori stessi. Tale termine quinquennale di efficacia dell'autorizzazione paesaggistica è previsto dalla legge in modo tassativo e inderogabile, al fine di consentire all'amministrazione competente una nuova valutazione sulla compatibilità paesaggistica dell'intervento, anche in considerazione di eventuali sopravvenienze normative o di fatto che possano incidere sulla tutela del paesaggio. L'autorizzazione paesaggistica relativa a un piano attuativo, invece, segue il regime di durata decennale previsto per gli strumenti urbanistici di terzo livello, in quanto atto di pianificazione di dettaglio, distinto e autonomo rispetto ai singoli interventi edilizi. Pertanto, la richiesta di proroga o rinnovo dell'autorizzazione paesaggistica relativa a singoli interventi edilizi, scaduto il termine quinquennale, deve essere respinta, in quanto la legge non consente il mantenimento in vita di tale autorizzazione oltre il predetto termine. L'amministrazione competente, in tali casi, è tenuta a valutare nuovamente la compatibilità paesaggistica dell'intervento, anche alla luce di eventuali sopravvenienze normative o di fatto intervenute successivamente al rilascio della precedente autorizzazione.