Cassazione penale Sez. V sentenza n. 51222 del 19 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:51222PEN

Massima

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Il reato di usura si configura quando il soggetto attivo, approfittando dello stato di bisogno della vittima, le concede un prestito a condizioni manifestamente sproporzionate rispetto alla prestazione ricevuta, con la corresponsione di interessi usurari. Ai fini della sussistenza del reato, è sufficiente che il prestito sia concesso a condizioni tali da determinare un significativo squilibrio tra la prestazione ricevuta e quella dovuta, anche in assenza di una precisa definizione del rapporto usurario, come la cadenza temporale del pagamento degli interessi. Il contributo concorsuale nel reato di usura può assumere rilevanza non solo quando abbia efficacia causale, ma anche quando si manifesti in un comportamento esteriore che agevoli l'esecuzione del reato, rafforzando il proposito criminoso o facilitando l'opera degli altri concorrenti. Ai fini della configurabilità della circostanza aggravante di cui all'art. 644, comma 3, c.p., è sufficiente che emerga lo stato di bisogno della vittima, anche sulla base delle sue dichiarazioni, senza necessità di una puntuale definizione del rapporto usurario. Il giudice può legittimamente escludere le circostanze attenuanti generiche sulla base di una motivazione che faccia riferimento alla gravità della condotta e alla pericolosità sociale dell'imputato, senza necessità di un'analitica valutazione di ciascun elemento indicato dall'art. 133 c.p. La recidiva può essere ritenuta dal giudice sulla base di una motivazione che dia conto della maggiore capacità a delinquere del reo, desumibile dalla reiterazione del reato, senza necessità di un'analitica valutazione di tutti i criteri di cui all'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria T - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/09/2018 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MARIA TERESA BELMONTE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore FIMIANI PASQUALE;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' dei ricorsi;
L'avv. (OMISSIS) s…

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