Cassazione penale Sez. I sentenza n. 29775 del 17 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:29775PEN

Massima

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Il dolo intenzionale e la sproporzione tra l'offesa subita e la reazione violenta non escludono automaticamente l'attenuante della provocazione, purché permanga lo stato d'ira determinato dal fatto ingiusto altrui, in rapporto di causalità psicologica con la reazione, anche se questa non sia proporzionata all'offesa. Pertanto, l'attenuante della provocazione può essere riconosciuta anche quando la reazione dell'imputato, pur essendo eccessiva e prolungata nel tempo, sia stata determinata da un impulso emotivo incontenibile causato dalla scoperta di un fatto ingiusto, quale l'adulterio della moglie, idoneo a determinare uno stato d'ira. La valutazione della sussistenza dell'attenuante deve essere effettuata tenendo conto della permanenza dello stato d'ira, a prescindere dalla proporzionalità tra offesa e reazione, purché quest'ultima sia comunque riconducibile all'impulso emotivo determinato dal fatto ingiusto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PI. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 22/10/2008 CORTE ASSISE APPELLO di GENOVA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. CAPOZZI RAFFAELE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. Ciampoli Luigi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. Bugliolo Pietro, del foro di Genova, che ha…

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