La litispendenza tra due cause non può essere dichiarata quando esse pendono in gradi diversi di giudizio, ricorrendo in tal caso l'ipotesi della sospensione del processo ai sensi dell'art. 295 c.p.c. Infatti, la giurisprudenza di legittimità è consolidata nel ritenere che, in presenza di due cause identiche pendenti in gradi diversi, non si verifica la litispendenza di cui all'art. 39 c.p.c., ma la fattispecie della sospensione obbligatoria del processo di cui all'art. 295 c.p.c. Ciò in quanto la litispendenza presuppone la pendenza di due cause identiche nello stesso grado di giudizio, mentre la sospensione ex art. 295 c.p.c. opera quando le cause, pur aventi il medesimo oggetto, sono pendenti in gradi diversi. Tale soluzione consente di evitare il rischio di decisioni contrastanti e di garantire la coerenza del sistema giudiziario, assicurando che la medesima questione sia risolta in modo uniforme attraverso il principio della prevenzione. Pertanto, il giudice, in presenza di due cause identiche pendenti in gradi diversi, deve disporre la sospensione del processo ai sensi dell'art. 295 c.p.c. e non può dichiarare la litispendenza ex art. 39 c.p.c.