Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 9078 del 2018

ECLI:IT:TARLAZ:2018:9078SENB

Massima

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Il provvedimento amministrativo di annullamento di un precedente parere favorevole rilasciato da un organo comunale competente in materia edilizia deve essere adeguatamente motivato, con specifica considerazione di tutti gli elementi istruttori rilevanti, tra cui il parere espresso dalla Commissione Edilizia Comunale, il cui mancato esame integra un vizio di carenza motivazionale. L'Amministrazione è tenuta a valutare compiutamente tutti gli atti e i pareri acquisiti nel procedimento, fornendo una motivazione esaustiva sulle ragioni che hanno condotto all'adozione del provvedimento di annullamento, al fine di consentire il pieno esercizio del diritto di difesa del destinatario dell'atto. Il principio di adeguata motivazione dei provvedimenti amministrativi, sancito dall'art. 3 della legge n. 241/1990, impone all'Amministrazione di esplicitare in modo chiaro e puntuale le valutazioni e le argomentazioni poste a fondamento della decisione finale, con particolare riferimento agli elementi istruttori acquisiti, al fine di rendere trasparente e controllabile l'iter logico-giuridico seguito. La mancata considerazione di un parere favorevole espresso da un organo comunale competente in materia edilizia, come la Commissione Edilizia, integra pertanto un vizio di legittimità del provvedimento di annullamento, che deve essere annullato per carenza di motivazione. L'Amministrazione, nel riesaminare la vicenda, dovrà valutare compiutamente tutti gli atti e i pareri acquisiti nel procedimento, fornendo una motivazione esaustiva sulle ragioni che giustificano l'adozione del provvedimento finale.

Sentenza completa

Pubblicato il 30/08/2018

N. 09078/2018 REG.PROV.COLL.

N. 00726/2004 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 74 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 726 del 2004, proposto da
Irazza Bruno, rappresentato e difeso dall'avvocato Floriana Alessandrini, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Giuseppe Ferrari, 11;

contro

Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, in persona del Ministro p.t., costituitosi in giudizio, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliato ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;
Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico del Lazio;

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