Cassazione penale Sez. III sentenza n. 20726 del 10 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:20726PEN

Massima

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Il dolo generico, ossia la coscienza e volontà di non versare all'Erario le ritenute previdenziali ed assistenziali effettuate sulle retribuzioni dei dipendenti, è sufficiente per l'integrazione della fattispecie del reato di omesso versamento di ritenute previdenziali ed assistenziali di cui al Decreto Legge 12 settembre 1983, n. 463, articolo 2, comma 1-bis. Tale dolo generico può essere escluso solo in presenza di una prova rigorosa, da parte dell'imputato, circa l'assoluta impossibilità di adempiere il debito contributivo per cause a lui non imputabili, nonostante l'aver posto in essere tutte le possibili azioni, anche sfavorevoli per il suo patrimonio personale, dirette a reperire le risorse necessarie. La situazione di difficoltà economica dell'azienda, pur se determinata da fattori esterni, non esclude la sussistenza del dolo generico, essendo onere del datore di lavoro ripartire le risorse esistenti al momento della corresponsione delle retribuzioni in modo da adempiere al proprio obbligo contributivo, anche a costo di non poter pagare per intero i compensi ai dipendenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ANDREAZZA Gastone - Presidente

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. REYNAUD ((omissis)) - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - rel. Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 4/7/2017 della Corte di appello di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 4/7/2017, la Corte di appello di Bologna, in parziale riforma della pronunc…

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