Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12828 del 5 aprile 2022

ECLI:IT:CASS:2022:12828PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando la condotta dell'imputato, consistente in minacce, molestie, appostamenti e comportamenti idonei a cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura nella persona offesa, si protrae nel tempo in modo reiterato, determinando un concreto pericolo per l'incolumità della stessa o di un suo prossimo congiunto. Ai fini della configurabilità del reato, è sufficiente la prova della sussistenza degli elementi oggettivi e soggettivi della fattispecie, senza che sia necessario l'accertamento di un danno effettivo, essendo il reato di pericolo concreto. Le dichiarazioni della persona offesa, se ritenute attendibili e credibili dal giudice di merito, possono costituire prova sufficiente ai fini dell'affermazione della responsabilità penale dell'imputato, senza necessità di ulteriori riscontri estrinseci, purché non vi siano elementi che inducano a dubitare della genuinità del racconto. Il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche può essere legittimamente motivato dal giudice con l'assenza di elementi o circostanze di segno positivo, valorizzando invece gli elementi di segno negativo, come la commissione del reato in pendenza di altro procedimento e nonostante l'applicazione di una misura cautelare. La determinazione della pena rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione è insindacabile in sede di legittimità, salvo che non sia frutto di mero arbitrio o di ragionamento illogico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. SESSA Renata - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/03/2021 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RENATA SESSA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. EPIDENDIO TOMASO;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita'.
Difensore non comparso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con la sentenza impugnata del 16.3.2021, la Corte d'Appel…

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